Ehi ciao, che bello ritrovarti anche qui, in questo nuovo quartiere di cui mi hanno parlato talmente bene che ho deciso di trasferirmici armi e bagagli. C’è un sacco di bella gente nel vicinato e, soprattutto, non si paga l’affitto, questione cruciale per chi, come me, non guadagna nulla da questa newsletter se non una grande soddisfazione (se succedesse anche di non andare più a finire sempre nello spam, avrei fatto bingo!).
Il quartiere è cambiato, ma non la sostanza. Qui troverai le solite cose (per esempio una caterva di link!), tranne la stanza degli ospiti che si sposterà in una apposita dependance e ti arriverà a parte. Ho preso questa decisione per poter offrire alle persone che ospito uno spazio più comodo e anche per rendere Controra più “sostenibile”. E’ di questo argomento che volevo parlarti oggi, sempre nel mio modo un po’ laterale, mescolando piani, discorsi, fatti e pensieri. D’altra parte, tutto fa brodo, non si butta via niente, save the planet ♻️.
Ma prima, come sempre, mettiamo un po’ di musica che ci infonda benessere:
4 chiacchiere (sulla sostenibilità, per così dire)
Ultimamente, ho pensato molto a cosa significa coltivare esperienze, fare scelte, impostare rapporti e abitudini sostenibili, non dal punto di vista classico del termine ma rispetto alla mia economia di vita che è fatta di una marea di cose da incastrare, ognuna con il suo carico di notifiche, impegni, memo, note, pensieri che si affastellano, per di più in un momento di bilanci pesanti (51 anni, quasi 52, e vorrei dirti “ e non sentirli” ma PURTROPPO). Prendiamo ad esempio le newsletter, argomento per me sensibile avendo una specie di dipendenza: come stanno? Serpeggia una certa agitazione, per via della saturazione delle piattaforme e della difficoltà a ritagliarsi uno spazio.
“L’obiettivo, in buona sostanza, è conquistare il proprio posto nelle “diete mediatiche” degli utenti” (Valerio Bassan)
Come si conquista questo spazio e come farlo in modo sostenibile è uno dei miei pensieri costanti. E’ sostenibile per me se il costo è proporzionale al beneficio (e almeno finanziariamente questo obiettivo l’ho raggiunto arrivando su Substack), lo è per te se l’esperienza della lettura è davvero come l’ho pensata: un momento di scoperta, svago, riflessione, senza fretta e in un ottica di reciprocità. Per questo è davvero importante per me sapere cosa ne pensi, cosa ti piace e cosa ti piace meno, ed è anche il motivo per cui cercherò di alleggerire un po’ il peso di Controra, perché ti immagino, come me, assediata* di cose da leggere e vorrei che invece qui ritrovassi un momento di leggerezza.
A proposito di leggerezza: altra riflessione del periodo è che questa storia del multitasking è una bella fregatura: scrivere email, mentre rispondi su 3 chat diverse di whatsapp (sommo pericolo!), con un occhio all’agenda e il pensiero che ha già programmato il pranzo di Natale del 2025, non va bene e non è sostenibile per corpo e mente. Per due motivi che vado a elencare a te e a me medesima:
la troppa efficienza diventa NORMALITA’, e abitua chi ne beneficia a standard impossibili, mentre tu ti esaurisci
non si vince mai, perché:
Quindi, smettila e impara a dire NO.
Come spesso accade, il regno dell’insostenibilità restano sempre miserie e nobiltà nei social media, un gigantesco spreco di tempo, energie, speranze e frustrazioni se investiamo sul nulla: da quando ho aperto questa nl vado blaterando sul magico potere del defollow, e se imperi giganteschi che sembravano onnipotenti stanno scricchiolando, significa che le basi di cartapesta su cui si basano, e che noi abbiamo creato, non possono reggere il confronto con la realtà. L’incapacità di gestire le crisi o il proprio ruolo con responsabilità adeguata, la fuff-autocritica, e il moltissimo ciurlamento nel manico, confidando nella poca scaltrezza delle masse di fronte a dinamiche davvero nuove e complesse (e questo è anche parte del problema), certamente non sono più sostenibili dal nostro punto di vista di osservatrici e fruitrici di contenuti. Così come l’intollerabile atteggiamento da salvatore del mondo di certi personaggi, i cui meriti si annacquano nei litri di bava alla bocca che proprio non riescono a nascondere. Lo dice bene Gianluca Nicoletti:
Infine: l'altro giorno leggevo sul NYT che la mezza età non deve essere per forza crisi, ma occasione per accettare che oggi siamo ciò che siamo, molto probabilmente diversi dall'immagine che abbiamo dato di noi agli altri per molto tempo. Questo l’ho capito, con una certa sofferenza, quando mi sono resa conto che certe amicizie profonde e pluridecennali, sulle quali emotivamente continuavo a investire aspettandomi in cambio l’equivalente del mio investimento, se non sono vissute quotidianamente diventano fragili oggetti di cristallo, su cui non puoi avanzare particolari pretese, semplicemente perché gli altri in realtà non ti conoscono più davvero e ciò che andava bene 20 anni fa, banalmente, non ti sta più. Ecco perché uno dei miei propositi per i prossimi 50 anni è trascorrere più tempo possibile con quelle persone con cui davvero sono connessa OGGI.
But during midlife, Conley said, friends aren’t a nice to have, they’re a need to have. One of the delights of this age, Conley said, is that conversations with friends are often more meaningful. “We don’t have time to waste, so we’re tired of small talk,” he said. “We’re ready for the big talks.”
Alla fine, that’s what friends are for, a rendere questa nostra corsa forsennata della vita qualcosa di più sostenibile, riempendola di senso e momenti che valgono, eliminando scorie e inutilità.
Cose da cliccare, guardare, gustare, salvare
(senza fretta! lo ripeto ogni volta)
E veniamo alle cose trovate con la pesca a strascico nei meandri della rete, delle piattaforme, e del mare magnum di roba che ogni giorno mi colpisce. Spero ti piacciano!
Serie tv. Trigger warning grosso come una casa se patisci le storie di condanne ingiuste: The innocent Man, tratta dall’omonimo libro di John Grisham, è un true crime su due casi di omicidio avvenuti in Oklahoma negli anni 80. Una storia infinita di incompetenza e malafede del sistema giudiziario americano nei confronti degli ultimi e dei reietti della società che fa ribollire il sangue, ancora di più se si pensa, per esempio, al processo Epstein e alle recenti esecuzioni in Alabama (perché qui si parla di pena di morte). Mi ha ricordato molto un’altra serie pazzesca che mi ha lasciato basita di fronte ai fatti raccontati e che ti consiglio caldamente.
Podcast. Senso è un interessante eco-thriller prodotto in collaborazione con l’Azienda per il Turismo della Val di Sole. In un mondo in cui gli equilibri naturali sono saltati e l’ambientalismo è una maschera per fini poco nobili, due gemelli lottano contro il tempo per salvare lo spirito più genuino di un’intera comunità, e forse anche del mondo, e recuperare la possibilità di un futuro davvero sostenibile. 9 velocissime puntate che hanno in parte ispirato il tema di questa Controra.
Letture. Un articolo molto bello sulla vittoria di Sinner.
Newsletter. Complotti di Leonardo Bianchi è uno di quegli appuntamenti che mi lascia sempre sgomenta, ma io devo capire sempre tutto e bere l’amaro calice di cose che farei bene a ignorare per preservare la mia psiche, e quindi la leggo sempre con molta attenzione.
Bellurie da cliccare (altre le trovi sul mio profilo Instagram nei circoletti in evidenza):
un profilo 😍, scoperto nell’imperdibile rubrica del mercoledì “I miei giorni così” di Barbara Balocco, una miniera d’oro di suggestioni visive una più bella dell’altra
per non parlare di questo, dedicato a Margot Smyly Exeter, un’icona di casa Vogue
fuggiamo nel Cambridgeshire, girovagando sul profilo della St John's Church
o a Londra! C’è tempo fino al 17 febbraio per questa mostra su luoghi accidentally Wes Anderson
una splendida animazione, sul profilo del Van Gogh Museum
grazie Sig. Armani per questo abito pantone tapparella di casa Controra che indosserò alla festa di Substack quando vincerò il premio “Miglior nuovo arrivo del 2024”
E finiamo, come sempre, con uno screenshot: un perfetto consiglio sull’importanza di una cosa molto semplice. Lei era May Sarton, e scriveva così:
A presto, stammi sostenibile 🌸
Controra è gratuita, ma se vuoi supportare le mie spese oculistiche per le diottrie perse in anni di ricerca di contenuti, puoi sempre fare quella cosa del caffè (se cogli la citazione ti voglio molto bene!)
E se vuoi scrivermi io rispondo sempre, mica come chi lo dice e non lo fa!
*perché uso il femminile sovraesteso?
Ciao Stefania. Bello ritrovarti qui. Mi risuona parecchio la questione della sostenibilità 'culturale' (chiamiamola così, dai!). Penso che sia una delle possibilità che, paradossalmente, la 'grande bouffe' digitale ci stia offrendo. Solo che dobbiamo impegnarci, come per ogni genere di sostenibilità, ad applicarla ai nostri differenti ambiti. Questo posto (che vive un po' di quel paradosso di cui sopra) mi sta dando, come a te, la possibilità di farlo: parcellizzare un'offerta culturale che, altrove, sarebbe stata di difficile lettura e rimanere in un ambito nel quale lo spirito critico ti permette di scegliere senza (forse solo apparentemente? spero di no...) soggiacere ad algoritmi vari.
Buona settimana a te!
Ciao Stefania, oggi domenica lenta, è stato bello gustarsi Controra e recuperare qualche arretrato.